L'ETA' ELLENISTICA - EPICUREISMO, STOICISMO, SCETTICISMO
Si affermano nuove tendenze di pensiero come l'individualismo e il cosmopolitismo, che in un certo modo tendono a sminuire il significato politico che si era realizzato nell'età delle poleis. Le correnti di pensiero sono tre: Epicureismo, stoicismo, scetticismo. La memoria( anticipazioni) conserva le immagini che poi il ragionamento connette, di cui coglie analogie e che usa come base per nuove conoscenze e previsioni. Così criteri di verità risultano essere la sensazione innanzitutto, poi i concetti, poi il sentimento. Proprio perché la logica epicurea è basta sui canoni del vero è detta canonica. Ogni sensazione è manifestata dall'uomo originariamente in un'espressione, in un suono, perciò la prima espressione linguistica è un fenomeno naturale. Convenzionale, e perciò non naturale, è invece il linguaggio, con cui indichiamo la realtà, necessario alla comprensione reciproca. Il materialismo di Epicuro si basa sull'insegnamento democriteo. I mondi che vengono creati dalla aggregazione atomica sono infiniti, ognuno con astri, terre e gli altri fenomeni. Mentre la physiologìa che abbiamo appena spiegato non può essere messa in discussione i singoli fatti e fenomeni celesti possono essere spiegati in molteplici modi purché siano compatibili con i fenomeni. Ogni sensazione è manifestata dall'uomo originariamente in un'espressione,
in un suono, perciò la prima espressione linguistica è un
fenomeno naturale. Convenzionale, e perciò non naturale, è
invece il linguaggio, con cui indichiamo la realtà, necessario
alla comprensione reciproca. L'universo, come abbiamo già esaminato, è infinito e nessun dio è intervenuto per creare od ordinare la realtà, dio che riposa e che sarebbe reso imperfetto se avesse obblighi di tal genere. Mondo ed atomi sono eterni perché perché nulla viene dal non essere. Dio non interviene nel mondo: di fronte al male del mondo o non vuole intervenire o non può, perciò è da ipotizzare che esistono, ma che vivono beati negli spazi celesti senza turbamenti e quindi senza azioni o passioni come vorrebbe il popolo, in amicizia tra di loro. L'uomo li onora per la loro beatitudine ed eccellenza ma non ne deve aver timore. Perciò non bisogna temere gli dei né la morte. L'anima è corporea e perciò muore; facoltà dell'anima sono la sensazione, l'immaginazione, la ragione, il sentimento; essendo perciò la morte insensibilità noi non la sentiremo e non ne dobbiamo aver paura (se c'è la morte non ci siamo noi e viceversa). |