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IMMANUEL KANT

Immanuel Kant, filosofo tedesco, nasce nel 1724, muore nel 1804. Uomo estremamente regolare e metodico.

La vita intellettuale di Kant si compone di 3 fasi:

- aderisce alla metafisica tradizionale (tutto quello che Hume aveva criticato)
- nel 1762/3, dopo aver letto Hume, si “sveglia dal sonno dogmatico”
- per alcuni anni è humiano
- nel 1770 raggiunge una propria posizione. È d’accordo con Hume sulla metafisica, ma vuole
“recuperare” la fisica.

La corrente filosofica di Kant si chiama “criticismo”; Kant scrive:

- 1781, Critica della ragion pura (critica della conoscenza, del vero);
- nel 1783 scrive un’esposizione più popolare di questa critica (Prolegomeni);
- nel 1787 una seconda edizione molto rivista della critica.
- 1788, Critica della ragion pratica, (critica della morale, del bene)
- 1790, Critica del giudizio (critica dell’estetica, del bello, si occupa di ciò che è bello e del trovare una finalità nella natura)

Kant è lo snodo fra illuminismo e romanticismo. La Critica della ragion pura per un certo verso può essere vista come il culmine del pensiero illuminista; ma nel suo complesso il pensiero di Kant è stato il nutrimento di tutti i post kantiani (romantici).

CRITICA DELLA RAGION PURA

Analisi che la ragione intraprende su sé stessa per vedere fino a dove può e non può arrivare a conoscere. Kant dice che è un “tribunale” per la ragione. La conoscenza che gli interessa in questa critica è la scienza.
Per Kant la scienza è il tipo di conoscenza universale e necessaria, cioè valida per tutti e di cui non si riesce a pensare al contrario. È convinto che esistano due tipi di tale scienza: matematica e fisica.

Il suo problema si riassume in 3 domande:

- com’è possibile la matematica come scienza?
- com’è possibile la fisica come scienza?
- è possibile anche una scienza metafisica? (domanda più difficile, perché se matematica e fisica sono date per scontate come scienze, qui c’è il dubbio se la metafisica lo sia oppure no)

Kant parte con una rinuncia (apparente): noi non conosciamo le cose come sono in realtà, ma solo come ci appaiono. Ci arrivano i fenomeni, ciò che appare.

OGGETTO SOGGETTO

I fenomeni nel presentarsi alla nostra mente si modellano in forme mentali uguali per tutti (forme pure). Le esperienze non sono identiche per tutti, ma quando ragioniamo lo facciamo tutti allo stesso modo. L’esistenza di una scienza (universale, cioè uguale per tutti) deriva appunto dal fatto che ragioniamo tutti allo stesso modo.
Di solito si fa questo esempio: è come se tutti portassimo occhiali rossi, per cui tutti vediamo rosso; è un esempio non del tutto appropriato, perché gli occhiali sono qualcosa di statico, mentre le forme mentali sono dinamiche; meglio l’esempio di pc con lo stesso software: i dati vengono elaborati allo stesso modo perché abbiamo lo stesso programma.
La rivoluzione di Kant consiste nel spostare l’attenzione dall’oggetto al soggetto.

Kant distingue 2 livelli di forme pure:

- senzazione (livello in cui siamo prevalentemente ricettivi)
- intelletto (livello in cui c’è una maggiore attività di elaborazione)

La parte che tratta della senzazione si chiama ESTETICA TRASCENDENTALE (dal greco: aisthesis=sensazione). Le forme uguali in tutti i soggetti al livello della sensazione si chiamano anche intuizioni pure, e sono due:

- spazio (riguarda i fenomeni esterni)
- tempo (comprende sia i fenomeni esterni che interni (emozioni) che sono nostri modi di intuire)

I dati vengono inquadrati in uno spazio a 3 dimensioni e vengono inquadrati in un tempo anch’esso a 3 dimensioni (passato, presente, futuro). Spazio e tempo sono nostri modi di intuire e collocare i fenomeni. Lo spazio è la forma di tutti i fenomeni esterni, il tempo è forma sia dei fenomeno esterni che interni all’individuo.

Ora possiamo rispondere alla domanda: com’è possibile la matematica come scienza? (intesa per ora solo come geometria). Se lo spazio è un modo di intuire uguale per tutti, allora capiamo perché la geometria è una scienza uguale per tutti, dato che si basa sullo spazio.

Com’è possibile la matematica come scienza? (intesa come aritmetica)

L’aritmetica si basa invece sul tempo, sulla successione, nel tempo noi infatti vediamo una regolare successione che pone le basi per l’aritmetica. Quindi l’aritmetica come scienza è possibile perché temporizziamo tutti allo stesso modo. Nel secondo livello, quello dell’intelletto, riflettiamo molto di più sui dati che riceviamo. Nella “Critica della ragion pura” la parte che tratta dell’intelletto si chiama: LOGICA TRASCENDENTALE, e parla delle forme pure del pensare (concetti puri o categorie).

La logica trascendentale si divide in 2 parti:

- analitica trascendentale (in questa parte l’intelletto funziona bene, e le sue forme servono ad organizzare l’esperienza)

- dialettica trascendentale (in una seconda fase, l’intelletto diventa presuntuoso e cerca di applicare queste forme al di là dell’esperienza)

A questo punto l’intelletto diventa ragione e non funziona più bene, perché bisogna avere materiale di esperienza da elaborare.

ANALITICA TRASCENDENTALE

I nostri modi di pensare i dati organizzati sono chiamati concetti puri o categorie. Kant elenca 12 di queste funzioni mentali, ma le più importanti sono 2:

- categoria sostanza: con questa categoria le sensazioni si raggruppano in un soggetto, un pacchetto di sensazioni diventa una cosa o un individuo;

- categoria causalità: la categoria causa-effetto stabilisce relazioni regolari tra cause ed effetti. Conquesta categoria Kant risponde a Hume che non è solo una questione di abitudine.

La categoria causa-effetto è una struttura del nostro modo di pensare uguale per tutti, quindi dà origine ad una scienza esatta. Noi viviamo esperienze di vita diverse, ma nel momento in cui ci mettiamo in atteggiamento scientifico, allora adoperiamo tutti un modo di pensare uguale, il principio causa-effetto, che fonda la scienza. Quindi la fisica come scienza è possibile perché si fonda su un modo di ragionare uguale per tutti.
Esiste poi una supercategoria, l’”Io penso”. Questa è molto importante perché ci dà la forma generale della nostra esperienza. Ci sono tanti dati, e tutti si riferiscono ad un centro, l’io. Proprio perché l’esperienza si riferisce ad un centro, essa è unitaria ed organizzata. Il pensiero si articola in diversi modi di pensare, che sono le categorie, ma è sempre un unico pensiero. L’io penso è la forma generale dell’esperienza. La nostra esperienza è sempre limitata, ma il nostro intelletto, che funziona bene nell’organizzare un’esperienza limitata, si chiede perché non può conoscere la totalità. Parliamo allora della dialettica trscendentale.

DIALETTICA TRASCENDENTALE

Le 3 direzioni di totalità a cui la ragione vuole arrivare (ovvero le idee della ragione) sono:

- totalità dei fenomeni interni (anima)
- totalità dei fenomeni esterni (mondo)
- totalità assoluta (Dio)

La ragione è l’intelletto che va oltre e vuole conoscere la totalità. Kant: “Dramma della ragione”. La ragione è portata a tendere dove non può giungere. Ma la totalità dell’esperienza è fuori dall’esperienza. La metafisica allora non è una scienza, non è universale e non è necessaria.

Si divide in 3:

- psicologia razionale (studia l’immortalità dell’anima)
- cosmologia razionale (indaga sul mondo)
- teologia razionale (si occupa di Dio)

Nessuna è scienza, sono tutte pseudoscienze.

Psicologia razionale

Tratta il problema del rapporto anima-corpo e dell’immortalità dell’anima. Quando parliamo di anima, Kant dice che facciamo un ragionamento sbagliato,un paralogisma. L’io penso è la forma generale della coscienza, riportiamo tutto a quel centro. L’io penso è un’attività unificatrice che sta funzionando adesso, ma non è una cosa, non possiamo renderla sostanza (è un’attività, non una cosa). Se lo facciamo abbiamo il paralogisma che porta all’errore.

Cosmologia razionale

Volendo conoscere il mondo come totalità emergono le antinomie, coppie di tesi e antitesi tra cui la ragione non riesce a scegliere.

- tesi: spazio e tempo sono finiti
- antitesi: spazio e tempo sono infiniti

- tesi: materia divisibile fino ad un certo punto
- antitesi: la divisibilità può procedere all’infinito

- tesi: c’è una causa libera (Dio), da cui tutto parte, che causa tutto il resto
- antitesi: catena causa-effetti all’infinito, non è richiesta una causa libera

- tesi: non ci sono solo esseri contingenti (la cui esistenza non è sempre assicurata), ma si arriva ad un essere necessario (la cui esistenza dobbiamo ammettere per forza), cioè Dio
- antitesi: abbiamo solo eventi contingenti

Le tesi si avvicinano di più al punto di vista religioso tradizionale, le antitesi al punto di vista naturalistico.

La ragione non sa scegliere, (dialettica della ragione). Teologia razionale

Kant è d’accordo con Hume: nessuna dimostrazione valida.

Prova ontologica: Dio è l’essere perfettissimo, quindi nel suo concetto deve esserci l’esistenza, altrimenti non sarebbe perfettissimo, quindi Dio esiste. Ma Kant dice: una cosa è il concetto (mentale) e una cosa è l’oggetto del concetto (1 euro in tasca o in mente è diverso). L’esistenza non è una nota del concetto. Prova dell’ordine.

Non posso arrivare al Dio della tradizione (buono e onnipotente) perché vediamo una certa quantità di male nel mondo. Dio non è onnipotente o non è buono.

Allora possiamo vedere Dio come un nostro fratello maggiore, che ha fatto del suo meglio ed ora ha bisogno dell’uomo per far andare meglio le cose. Si rinuncia al Dio onnipotente della tradizione. A livello scientifico (ragion pura) non possiamo dimostrare né che Dio esista né che Dio non esista. Kant dice però che Dio si può recuperare in altri modi, a livello morale (ragion pratica) o sentimentale (Critica del Giudizio).

Nella Critica della Ragion Pura l’indagine sulle tre Idee della ragione dà origine ad una conoscenza non scientifica, siamo a livello di opinione (dialettica). Queste Idee non sono però inutili, ci spingono a cercare una conoscenza sempre più completa (funzione regolativa), anche se non raggiungeremo mai la completezza assoluta.

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