home page | argomenti per le terze | argomenti per le quarte | argomenti per le quinte  

Argomenti per il terzo anno:

Cartesio - L'aspetto scientifico
Aristotele
Aristotele - La Metafisica
Aristotele - mappa conc.
Aristotele, Epicuro, Stoa
Platone
Eraclito
Socrate e Platone
Socrate
I Sofisti
Empedocle
Democrito
Pitagora, Parmenide, Zenone
Pitagora matematico
Talete, Anassimene, Anassimandro
Le origini della filosofia
Mappa - origini della filosofia
La chiesa del XII sec.
Le crociate

LE ORIGINI DELLA FILOSOFIA

Istituzionalmente vi era stata la diffusione delle pòleis (città-stato) i cui fulcri erano rappresentati dall'acropoli, sede di culti, tribunali e fortificazioni e dall'agorà, piazza, sede di assemblee e mercato. Alle poleis si era arrivati dopo un percorso che dalla monarchia aveva condotto all' aristocrazia e all'affermarsi di tirannidi e di forme costituzionali. I due modelli di polis sono considerati Atene e Sparta, la prima città marinara protesa al commercio con una struttura democratica, la seconda basata su un'economia terriera e quindi con struttura aristocratica militare. Le ondate colonizzatrici poi hanno segnato l'espansione nell' Oriente ed in Italia della civiltà greca e l'entrata in dialogo con queste culture.
Questo quadro ci conduce all'esame del termine filosofia. Si abbandona la mitica età dell'oro in cui l'uomo non incide sulla natura ma ne è succube e si entra nella storia, in cui l'uomo piega la natura ai propri fini.
Sapiente è così colui che sa cosa sia necessario per fare bene qualcosa. Poichè il sapere non è statico, è necessario sapere sempre più, desiderare di sapere, sapere prima le cose, poi il perchè delle cose. Così filosofia è l'amore per la sapienza.
L'idea del non possesso della sapienza distingue la cultura greca da quella orientale, indipendentemente dalle influenze reciproche (il mondo greco soprattutto ha giovato delle conoscenze matematiche e scientifiche) e differentemente da chi sostiene che la filosofia sia nata in Oriente: la sapienza non va difesa e tramandata da una classe sacerdotale e quindi non è tradizione, quanto atto libero e innovativo di ricerca.
Il termine filosofia compare nelle Storie di Erodoto I, e a quanto ne sappiamo per primo Eraclito: "E' necessario che gli uomini filosofi siano buoni indagatori di molte cose", mostrando il duplice significato del termine: indagine diretta a cogliere l'essere al di là dell'apparenza o sinonimo di ciascuna disciplina. In Platone (il termine indica sia geometria, musica e simili discipline sia viene contrapposta all' opinione dòxa dei sofisti che non cercano il vero che alla sophìa propria degli dèi) come in Aristotele ( il termine indica sia scienze teoretiche come matematica etica e fisica che la scienza dell'essere in quanto essere) vi è questa doppia chiave di lettura, che però presenta il comune tratto della ricerca.
La storia infatti è visione, nata dalla geografia, dello spazio e del tempo. E' da aggiungere infine che le fonti della filosofia greca sono per noi le opere di Platone ed Aristotele e solo frammenti di tutti gli altri filosofi; le testimonianze di scrittori posteriori.
La cultura greca prefilosofica prima di esaminare il pensiero dei vari autori, è utile osservare quale fossero le credenze, gli ideali, le concezioni del popolo greco attraverso un esame della loro cultura.
Anzitutto bisogna tenere presente i problemi che l'analisi presenta : la poesia ad esempio esprime sì le idee degli autori ma assume anche un ruolo sociale ed educativo e perciò è espressione delle idee comuni. Ugualmente il mito ha nucleo storico ma è rappresentazione fantastica.
La poesia di Omero nasce da tradizioni di epoche diverse, espressione di ideali aristocratici e monarchici. In essa è evidenziato il rapporto dell'uomo con il divino, in cui il primo è soggetto al Fato ed alla Necessità, oscuri e minacciosi ma anche garanti dell'ordine. L'uomo ha come ideale quello della virtù ed in esso si include sia la bellezza che la bontà, ma egli è comunque sovrastato dalla volontà divina.
L'anima si libera dal corpo purificandosi attraverso molteplici trasmigrazioni da corpo in corpo fin al ricongiungimento col dio che segna la fine del ciclo delle nascite. Questa dottrina viene attribuita ad Orfeo, trace ed è dedicata al culto di Dioniso; era dottrinalmente simile anche il culto di Demetra ad Eleusi.
La seconda forma di religiosità sebbene compenetrata alla prima mostrerà sempre la diversità di origine e non eliminerà mai qella ufficiale, essendo anche vista con sospetto.

powered by mediastudio