home page | argomenti per le terze | argomenti per le quarte | argomenti per le quinte  

Argomenti per il quarto anno:

Rousseau
L'Illuminismo
Spinoza e Leibniz
John Locke
Thomas Hobbes
Telesio
Bacone
Galileo Galilei
Giordano Bruno
Tommaso Moro
Machiavelli
Lutero ed Erasmo
Cartesio
Calvino
Pico della Mirandola
Marsilio Ficino
Nicola Cusano
Umanesimo e Rinascimento
San Tommaso
Sant'Agostino
Lo Stoicismo
Epicuro
L'età ellenistica
La guerra dei trent'anni
L'età di Filippo II

TELESIO

Telesio elabora un vero e proprio sistema della filosofia della natura. Per poter ottenere una visione genuina delle cose occorre che tale visione sia diretta, vale a dire che il pensiero possa godere della massima libertà, senza il vincolo dei concetti astratti. Ecco allora che risulta assurda la pretesa aristotelica di conoscere ed interpretare la realtà fenomenica sulla base di procedimenti di carattere logico o teologico. La natura deve invece essere necessariamente studiata così come essa appare, nella sua oggettività, mediante princìpi tratti dalla natura stessa (iuxta propria principia), poiché questa è del tutto autonoma e la sua autonomia e d'ordine fisico.
La conoscenza umana deve ridursi all'esperienza sensibile, raggiungendo il proprio apice qualora riesca ad indagare efficacemente le cose manifestate dai sensi e che possono essere ricavate in base alla similitudine delle cose percepite mediante i sensi.
Il processo conoscitivo non è esclusivamente umano, ma appartiene ad ogni essere. I sensi attestano l'esistenza in natura di due forze agenti: il caldo, la forza dilatante, principio del movimento; ed il freddo, la forza condensante, principio di immobilità. Queste due forze agiscono su un substrato, la Terra, che è concepita come immobile al centro dell'universo. L'azione esercitata sulla Terra, pur nella sua natura esclusivamente meccanica, risulta rivolta al fine della generazione degli esseri, le cui differenze sono riconducibili a variazioni di quantità, vale a dire alla diversa intensità delle forze agenti ed al loro prevalere in modo alterno.
La sensazione è la percezione da parte dello spirito-calore dei movimenti in lui suscitati dalle nature agenti esterne; è il contatto con le cose a generare i diversi atti conoscitivi. Anche l'intelligenza è sensibilità, poiché non tutte le cose sono immediatamente presenti alla sensibilità, rimanendo celate, e vengono scoperte proprio in forza dell'intelligenza (o inferenza).
Esiste una sostanza spirituale, definita come "forma aggiunta", testimoniata dalla rivelazione divina, ma altresì deducibile dall'innato umano bisogno del divino e dall'umana esigenza di una giustizia ultraterrena. La sostanza spirituale può conservare i movimenti che in essa vengono prodotti e riprodurli mediante la memoria.
Per Telesio, anche la morale trova il proprio fondamento nel senso. Il piacere ed il dolore sono infatti generati dal contatto delle cose con l'anima-calore, la quale prova piacere nel contatto con ciò che la conserva e dolore in ciò che la distrugge. Ne risulta un'identificazione tra il piacere ed il bene e tra il dolore ed il male, anche se non tutte le azioni che producono immediatamente piacere sono buone, poiché non è detto che queste siano veramente in grado di partecipare alla conservazione dello spirito. E' necessario quindi operare una distinzione tra il piacere e la virtù, intesa a valutare le azioni rispetto al contributo da queste date alla conservazione dello spirito. Per Telesio, perciò, la virtù è intesa esclusivamente in senso naturalistico: essa è infatti motivata dal fine dell'autoconservazione ed rivolta ai fatti del mondo nella sua naturalità, non essendo altro che il calcolo operato al fine di garantire il massimo piacere

powered by mediastudio